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Lo spettro di Mariupol

Nessuna guerra può mai far giustizia

Federico Bert

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Belletristik / Lyrik, Dramatik

Beschreibung

Due donne dei reparti sanitari, Lesya e Katiuscia, intrappolate in un corridoio umanitario bombardato dall'esercito russo, devono trovare una via di fuga, aiutate in questo da un colonnello in pensione dei Marines americani arruolatosi nella Legione Internazionale di Volodimyr Zelensky.

   La loro avventura è segnata da 'apparizioni' di persone anziane che deambulano senza pace tra le rovine di Mariupol, e che loro interpretano come spettri. Sono persone reali, in carne e ossa, ma alla dottoressa Lesya sembra di vedere sempre lo spirito della stessa Mavka, una figura del folklore ucraino tornata molto popolare nella propaganda antirussa in questo periodo.

   L'ultima parte della storia si svolge all'interno delle acciaierie Azovstal, dove sono asserragliati combattenti e civili in condizioni terribili, dove la dottoressa Lesya si trova dilaniata dal tomento etico di dover soccorrere un giovane combattente con il corpo ricoperto di orrendi tatuaggi.

   Il giuramento di Ippocrate e l'uniforme che indossa le imporrebbe di farlo, essendo il ferito  un patriota che difende il suo paese. D'altro canto però, i suoi ricordi familiari della seconda guerra mondiale e degli orrori che i suoi parenti hanno subito dalle SS, non lasciano in pace la sua anima. Inoltre lei conosce quel ragazzo, è cresciuta insieme a lui e da giovanissimi hanno avuto una relazione amorosa, questo contribuisce a devastarla ancor più dentro.

   Lesya non avrà il tempo materiale di soccorrere il ferito e questo in parte la solleverà da una decisione che avrebbe comunque pesato come un macigno sopra la sua coscienza, ma si porterà sempre dietro il dolore di questa sconfitta morale: la consapevolezza che comunque avesse agito avrebbe fatto del male a una parte di lei. Il testo è in ottava rima, lo stesso verso usato dai cantastorie nei contrasti  a sfondo sociale e politico del primo Novecento.

Edizione critica con note a fondo pagina, ampia bibliografia e con un saggio conclusivo sull'impiego di armi non convenzionali proprie della cosiddetta 'guerra cognitiva' nello scenario ucraino e le sue ripercussioni sui paesi che vi hanno fatto ricorso. In appendice, il libro è arricchito da nove spartiti musicali per chitarra sola, nei quali si trovano trascritti interludi musicali  composti per alternare la pubblica lettura delle scene.

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Schlagwörter

Guerra in Ucraina, Letteratura italiana, Poesia, Ucraina, Diritti umani