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Le stanze di Giuda

Cosmo Pasciuto

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Belletristik / Lyrik, Dramatik

Beschreibung

E se poi a tradire Cristo fossimo stati noi? Giuda ha tradito solo una volta, l'umanità tradisce il divino e l'umano ogni giorno e ripetutamente. Le stanze sono solo abitacoli chiusi nei custodiamo segreti, sentimenti, risentimenti e tradimenti, ma sono anche silenziose e funeste. In esse alberga il ricordo, la memoria, l'inganno... e poi si dilatano all'infinito fino ad inglobare l'Universo dove perdura il silenzio di Dio che forse è la sua voce.

Cosmo Pasciuto, nato a Formia il 28 marzo 1972, è insegnante di Lettere e Latino ed Histoire in lingua francese, presso il Liceo Scientifico ed il Liceo Linguistico Teodosio Rossi di Priverno e collabora per "Librick", la rivista nazionale degli scrittori italiani per la quale scrive racconti e cura lezioni di narratologia.

Appassionato di letteratura ha scritto delle raccolte di Racconti tra cui: “E nessuno risponde”, “Il violino di Sarah” (sullo sterminio degli Ebrei dal Ghetto di Roma ad Auschwitz) e “Dall’Inferno” (quest’ultima raccolta con uno studio testuale sul XXXIII canto dell’Inferno); seguono altri racconti sparsi congiunti a testi tradotti dal latino e dal francese. 

Ha scritto tre Romanzi ad impianto storico e filosofico quali “L’Acchiappanuvole”, “Il discepolo di Hegel”, “Il fiammiferaio di Budapest” (la Shoah nell'Ungheria degli anni 40), ed altri racconti sparsi…

Ha partecipato per tre volte consecutive al Premio De Libero ed ha pubblicato “Il funambolo della sera”, “Il lampionaio delle stelle”, “Pericle sul Parnaso”.

Ha tradotto dal latino il “Medicamina faciei” di Ovidio e l’”Apokolokyntosis” di Seneca, e ha scritto quindi saggi letterari: “Polska” sul Romanticismo polacco e “Nyugat” sulla Letteratura ungherese. Per la diffusione dell’Esperanto ha scritto “Esperanto, grammatica ragionata” e “Percorso di Filosofia morale dell’Esperanto”, approfondimento storico sulla Rivoluzione francese “Voci dalla Bastiglia”.  

Ha scritto racconti in lingua francese “Romoléon” e “Je m’appelle Villon”, nonché una raccolta di poesia “La vertige du Rien”.
Per ulteriori informazioni, più dettagliate ed analitiche, si prega di consultare la pagina di wikipedia:
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